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Le insolite meridiane di Santa Maria degli Angioli (Lugano)

Santa Maria degli Angioli, e non «degli angeli» come sarebbe corretto dire in italiano, è un termine luganese. Si diceva «degli Angioli» già quando Bernardino Luini, in quella chiesa dipingeva uno degli affreschi più ammirati della Svizzera. Era «degli Angioli» quando, verso il 1739, padre Giambattista Fè da Gentilino, gnomonico insigne, calcolava i tratti e le curve delle meridiane che intendeva realizzare. Forse, delle meridiane sul fianco della chiesa degli Angioli c’erano già, ma opera di padre Giambattista Fè le definisce, e doveva saperlo, padre Gian Alfonso Oldelli, il quale scrive (parlando delle sue meridiane) «se ne veggono parecchie, non solamente in questo convento di Lugano, ma in altri conventi ancora, … e tutte esatte». Da quando era stato chiuso il Grand Hotel Palace (l’attività cessa negli anni ’60) nessuno più le aveva viste, se non in pochissime occasioni. Ora, queste meridiane potrebbero rinascere. Nessuna guida, per ora, le cita, eppure sono davvero notevoli.

 

Più che leggerli si indovinano, e solo con qualche sforzo, i significati di quei segni sul muro della chiesa di Santa Maria degli Angioli rivolto verso Sud, ma parlano, iniziano a far sentire la loro voce. Una voce silenziosa, ma una voce forte, e che, viste da chi di Meridiane si intende, fanno dire straordinarie. Ci sono meridiane che sanno indicare le ore nel sistema italico, nel sistema babilonese, nel sistema francese, o con l’indicazione canonica (alla quale fa riferimento il vangelo) che stabilisce gli otto momenti di preghiera contemplati nella regola benedettina, con la prima ora che si riferisce all’alba, la terza a metà mattino, la sesta al mezzogiorno, la nona a metà pomeriggio e la dodicesima (il vespro) al tramonto.

 

Nella parte centrale si vedono le sette linee diurne, corrispondenti ai giorni di ingresso del sole nei segni. Le sette fasce semicircolari, alternativamente in azzurro e in bianco, indicano i giorni della settimana. Dal centro, qui rappresentato con un sole di colore arancio e rosso, si sviluppa una raggiera che suddivide il quadrante in dodici settori, corrispondenti alla suddivisione del giorno-luce in dodici parti uguali, secondo il sistema accennato sopra.

 

La particolarità di questa meridiana consiste nel fatto che, caso rarissimo, la tavola dei reggenti (indicazione del pianeta dominante in una certa ora) è associata direttamente alla meridiana, permettendo in questo modo l’identificazione immediata del «reggente» o pianeta dominante. Le meridiane a ore planetarie sono rarissime. Noi, in Svizzeran, e proprio a Lugano, ne abbiamo una tra le più notevoli di tutta Europa.

 

Illustrazione: Nadir Sutter/NIKE

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