Da una valle povera un patrimonio culturale ricchissimo: Sotto il bosco, dentro i ricordi, le tracce dell?uomo in Valle Verzasca
La Verzasca è una valle scomoda, nella quale l?uomo ha potuto installarsi solo a prezzo di grandi fatiche. Egli si è spinto fin nei luoghi più impensabili, lasciando ovunque - dal fondovalle alle pasture a ridosso delle creste più elevate - tracce che sono direttamente o indirettamente riconducibili a un?economia basata sullo sfruttamento dell?erba e del bosco, cui s?integravano la coltura della vigna, del castagno e dei cereali.
Ma il continuo calo demografico e il tracollo dell?economia agropastorale di montagna hanno portato ad una drastica diminuzione della superficie agricola e di converso all?esplosione di quella boschiva. La rarefazione di uomini e animali e l?avanzata del bosco sono alla base di una radicale trasformazione del paesaggio che implica un?altrettanto importante perdita di conoscenza del territorio.
Conscia di questa allarmante realtà, la Fondazione Verzasca ha lanciato un progetto di mappatura del territorio, con l?obiettivo di raccogliere tutte le tracce, anche le più labili e discoste, della presenza umana sul suolo verzaschese.
Una prima fase sperimentale, svolta nel 2010, ha dato risultati di gran lunga superiori alle aspettative, sia per la quantità sia per la varietà delle strutture rilevate. Considerata l?esistenza in ogni comune di un inventario delle costruzioni fuori zona edificabile, la ricerca si è concentrata sugli oggetti minori, quelli meno visibili perché più discreti, più discosti, caduti in disuso da lungo tempo, più prossimi all?oblio.
Per il 2011 il proseguimento del progetto è assicurato e due operatori a tempo parziale lavoreranno con gli informanti locali e sul terreno, applicando le strategia e gli strumenti messi a punto l?anno scorso. È chiaro tuttavia che per coprire un territorio così vasto e impegnativo occorrono mezzi importanti ? che al momento la fondazione non ha ancora trovato.
Illustrazione: Giulia Pedrazzi, Camorino
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